Sabato 6 febbraio al CIS Montesacro si parlerà di San Pietro e delle basiliche paleocristiane
Ancora un altro incontro del Salottino del Sabato nel quale saranno svelati i segreti di San Pietro e delle basiliche paleocristiane di Roma.
La basilica di San Pietro in Vaticano (il cui nome esatto completo è “papale basilica maggiore di San Pietro in Vaticano”) è una basilica cattolica della Città del Vaticano; simbolo dello Stato del Vaticano, cui fa da coronamento la monumentale piazza San Pietro.
È la più grande delle quattro basiliche papali di Roma, spesso descritta come la più grande chiesa del mondo e centro del cattolicesimo. Non è tuttavia la chiesa cattedrale della diocesi romana poiché tale titolo spetta alla basilica di San Giovanni in Laterano, che è anche la prima per dignità essendo Madre e Capo di tutte le Chiese dell’Urbe e del Mondo.
In quanto Cappella Pontificia, posta in adiacenza del Palazzo Apostolico, la basilica di San Pietro è la sede delle principali manifestazioni del culto cattolico ed è perciò in solenne funzione in occasione delle celebrazioni papali, ad esempio per il Natale, la Pasqua, i riti della Settimana Santa, la proclamazione dei nuovi papi e le esequie di quelli defunti, l’apertura e la chiusura dei giubilei e le canonizzazioni dei nuovi Santi. Sotto il pontificato di Pio IX ospitò le sedute del Concilio Vaticano I e sotto papa Giovanni XXIII e Paolo VI quelle del Concilio Vaticano II.
La costruzione dell’attuale basilica di San Pietro fu iniziata il 18 aprile 1506 sotto papa Giulio II e si concluse nel 1626, durante il pontificato di papa Urbano VIII, mentre la sistemazione della piazza antistante si concluse solo nel 1667.
Si tratta tuttavia di una ricostruzione, dato che nello stesso sito, prima dell’odierna basilica, ne sorgeva un’altra risalente al IV secolo, fatta costruire dall’imperatore romano Costantino I sull’area del circo di Nerone e di una contigua necropoli dove la tradizione vuole che san Pietro, il primo degli apostoli di Gesù, fosse stato sepolto dopo la sua crocifissione.
Oggi è possibile solo immaginare l’imponenza di questo edificio, immortalata soltanto in alcune raffigurazioni artistiche: l’impianto, arricchito nel corso dei secoli con preziose opere d’arte, era suddiviso in cinque navate con copertura lignea e presentava analogie con quello della basilica di San Paolo fuori le mura, aveva 120 altari di cui 27 dedicati alla Madonna.
L’architettura paleocristiana, ovvero dei primi secoli del Cristianesimo, poggia su di una data spartiacque che divide due periodi tra di loro contrapposti: l’editto di Milano pubblicato nel 313 dall’imperatore Costantino.
Questo editto concede la libertà di culto ai cristiani. In tal modo, i cristiani ora possono autonomamente erigere edifici pubblici per la celebrazione delle loro liturgie.
Il culto cristiano, fino ad allora, era considerato nell’Impero romano una religione non consentita. Perciò, le riunioni dei fedeli praticanti si dovevano tenere in pratica in case private, che venivano dette Domus ecclesiae.
Le uniche architetture cristiane anteriori al IV secolo (a parte i rari scavi che hanno riportato alla luce domus ecclesiae, sovente però coperte da chiese successive) sono le strutture ipogee. Successivamente queste costruzioni saranno dette catacombe.
Per approfondire questi affascinanti argomenti quindi non resta che partecipare all’incontro che sarà tenuto da Mario Apuzzo presso il Centro Iniziative Sociali Montesacro, in via Val Trompia 102, sabato 6 febbraio alle ore 17,00.
Come sempre l’ingresso sarà libero e gratuito!
Il giorno dopo, domenica 7 febbraio, è prevista una visita guidata alla basilica si Sant’Agnese ed a quella di Santa Prassede, in Roma.